Lo scorso 23 Giugno, la Camera dei Deputati ha approvato il disegno di legge che abolisce l’esame di Stato per l’accesso ad alcune professioni.
Dal sito della Camera si evince che l’idea alla base della riforma è quella di “trasformare la discussione della tesi di laurea nella sede di accertamento delle competenze tecnico-professionali che abilitano all’esercizio della professione, consentendo così al neolaureato di esercitare subito la professione stessa, senza dover attendere i tempi del superamento dell’esame di Stato”
Questo nuovo modello di abilitazione si applicherà alle seguenti classi di laurea e alle relative professioni:
- Le lauree magistrali a ciclo unico in Odontoiatria e protesi dentaria, in Farmacia e farmacia industriale, in Medicina veterinaria, in Psicologia conferiranno l’abilitazione all’esercizio delle professioni, rispettivamente, di odontoiatra, farmacista, veterinario e psicologo
- Le lauree professionalizzanti in professioni tecniche per l’edilizia e il territorio, in professioni tecniche agrarie, alimentari e forestali, in professioni tecniche industriali e dell’informazione, abiliteranno all’esercizio delle professioni, correlate ai singoli corsi di studio, di geometra laureato, agrotecnico laureato, perito agrario laureato e di perito industriale laureato.
Per professioni quali tecnologo alimentare, dottore agronomo e dottore forestale, pianificatore paesaggista e conservatore, assistente sociale, attuario, biologo, chimico e geologo, si prevede un procedimento leggermente diverso.
Gli ulteriori titoli universitari, conseguiti con il superamento dei corsi di studio (che consentono l’accesso agli esami di Stato di abilitazione all’esercizio della professione) possono essere resi abilitanti, su richiesta dei consigli degli ordini o dei collegi professionali o delle relative federazioni nazionali – con uno o più regolamenti da adottare su proposta del Ministro dell’università e della ricerca, di concerto con il Ministro vigilante sull’ordine o sul collegio professionale competente.
Gli stessi regolamenti disciplineranno gli esami finali, con lo svolgimento di una prova pratica valutativa, per il conseguimento delle lauree abilitanti, prevedendo che i titoli universitari conclusivi dei corsi di studio hanno valore abilitante all’esercizio della professione, previo superamento di un tirocinio pratico-valutativo interno ai corsi.
La versione della riforma approvata dalla Camera prevede una disciplina transitoria per coloro che hanno conseguito i titoli di studio in base ai previgenti ordinamenti didattici non abilitanti. Regime transitorio specifico è dettato per chi conseguirà la laurea magistrale in psicologia (classe LM-51) in base ai previgenti ordinamenti didattici non abilitanti.
La riforma, nata su proposta dell’ex ministro dell’Istruzione Gaetano Manfredi, deve adesso passare al Senato. Se sarà approvata, diventerà legge ed entrerà in vigore a partire dal 2022
L’obiettivo è semplificare le modalità d’accesso all’esercizio della professione rendendo più efficace e diretta la collocazione dei giovani nel mondo del lavoro.