Il Green New Deal: sostegno alle imprese
Il MISE ha stanziato 750 milioni per realizzare il Green New Deal Italia e sostenere le imprese che investono in progetti di decarbonizzazione ed economia circolare. Dal 17 novembre 2022 le aziende di qualsiasi dimensione che svolgono attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca, avranno l’opportunità di richiedere agevolazioni e contributi a fondo perduto per realizzare nuovi e sostenibili processi produttivi o migliorare quelli già in essere.
Cos’è il Green New Deal Italia
Il Green New Deal Italia è un pacchetto di iniziative strategiche per la concessione di agevolazioni finanziarie a sostegno dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare. Il tutto mira ad avviare l’UE in un percorso transizione “green”, con l’obiettivo ultimo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.L’intervento consiste in un sostegno economico mediante l’erogazione di finanziamenti agevolati o contributi a fondo perduto, dai 3 ai 40 milioni di euro, per le imprese che si impegnano a realizzare le finalità ambientali contenute nel testo del Green New Deal Europeo, e in particolare attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale.
Quando presentare la domanda
È possibile presentare domanda dalle ore 10.00 del 17 novembre 2022 e l’intervento è disciplinato dal Decreto 1° dicembre 2021 del Ministro dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze.
Requisiti necessari per le aziende
Per ottenere le agevolazioni e i contributi del Green New Deal Italia, le imprese devono:
essere regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese Decreto del Presidente della Repubblica 7 dicembre 1995, n. 581;
non essere sottoposte a procedura concorsuale;
trovarsi in regime di contabilità ordinaria;
disporre di almeno due bilanci approvati;
non rientrare tra le imprese che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
essere in regola con la restituzione di somme eventuali;
Cosa finanzia il Green New Deal Italia
L’intervento finanzia progetti in linea con gli ambiti di intervento del Green New Deal italiano:
decarbonizzazione dell’economia;
riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi;
economia circolare;
turismo sostenibile;
rigenerazione urbana;
adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico.
I progetti ammissibili
Per ottenere le agevolazioni e i contributi del Green New Deal Italia i progetti devono:
essere realizzati nell’ambito di una o più unità locali ubicate nel territorio nazionale;
prevedere spese e costi ammissibili non inferiori a 3 milioni e non superiori a 40 milioni di euro;
avere una durata non inferiore a 12 mesi e non superiore a 36 mesi;
essere avviati successivamente alla presentazione della domanda di agevolazioni.
I progetti saranno valutati secondo i criteri stabiliti dall’articolo 11 del Decreto Direttoriale del 23 agosto 2022.
Per i progetti sono ammissibili le spese e i costi delle imprese beneficiarie relativi a:
personale dell’impresa proponente;
strumenti e attrezzature;
servizi di consulenza;
spese generali.
Investimenti per l’industrializzazione per le PMI
Il Green New Deal Italia finanzia anche, solo per le PMI, progetti di industrializzazione dei risultati della ricerca e sviluppo, questi devono:
avere un elevato contenuto di innovazione e sostenibilità;
diversificare la produzione e mirare a trasformare radicalmente il processo produttivo complessivo di uno stabilimento esistente;
essere ammessi distintamente o insieme a un progetto di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nell’ambito di un programma integrato presentato per l’ottenimento di agevolazioni.
Sono ammissibili per tali progetti i costi sostenuti dalle PMI relativi a:
acquisto di nuove immobilizzazioni materiali che riguardano macchinari, impianti e attrezzature, compresi i programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei predetti beni materiali;
acquisizione di immobilizzazioni immateriali relative a brevetti di nuove tecnologie di prodotti e processi produttivi, know-how o altre forme di proprietà intellettuale, diritti di licenza di sfruttamento o di conoscenze tecniche anche non brevettate, che devono essere ammortizzabili, utilizzate esclusivamente nelle unità produttive destinatarie delle agevolazioni, acquistate a condizioni di mercato da terzi che non hanno relazioni con l’acquirente, e devono figurare nell’attivo di bilancio dell’impresa per almeno 3 anni;
acquisizione di servizi di consulenza, prestati da consulenti esterni, di natura non continuativa o periodica, e comunque diversi dai costi di esercizio ordinari dell’impresa connessi ad attività regolari quali la consulenza fiscale, la consulenza legale o la pubblicità.