Tutti i professionisti rispettano veramente doveri e responsabilità?
Svolgere correttamente la professione di ingegnere comporta doveri e responsabilità nei confronti della collettività e dell’ambiente, oltre che agire in aderenza ai principi costituzionali e alle leggi di riferimento. Etica e deontologia ricoprono dunque un ruolo fondamentale per la professione dell’ingegnere.
L’importanza di etica e deontologia professionale
L’esercizio della professione dell’ingegnere ha un valore particolarmente alto perché riguarda temi fondamentali per la qualità della vita della collettività e la sostenibilità ambientale, tra cui la sicurezza, lo sfruttamento dell’energia e l’inquinamento. Gli iscritti all’albo professionale degli ingegneri sono perfettamente consapevoli che la propria attività è una risorsa che deve essere tutelata, gli aspetti legati sia all’etica sia alla deontologia assumono quindi un ruolo centrale nella professione.
Per raggiungere nel modo migliore gli obiettivi, gli ingegneri devono migliorare costantemente le proprie capacità e garantire il corretto esercizio della professione attraverso autonomia intellettuale, lealtà, trasparenza e qualità della prestazione.
I principi costituzionali
Per adottare un corretto esercizio della professione, l’ingegnere si deve basare su dei principi fondamentali della Costituzione:
art. 4, comma 2
“Ogni cittadino ha il dovere di svolgere secondo le proprie possibilità e la propria scelta un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”.
art. 9
“La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
art. 41, commi 1-2
“L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana”.
Doveri dell’ingegnere
Il Codice Deontologico emanato dal CNI, Consiglio Nazionale degli Ingegneri, consente una lettura e comprensione agevole dei precetti, definisce l’ambito di applicabilità e segmenta i doveri deontologici in classi tematiche, così da semplificare l’individuazione della tipologia di obbligo cui si è tenuti.
L’intero capo secondo del Codice riguarda i doveri generali del professionista che si intendono applicabili a prescindere dal contesto di riferimento. Vengono sanciti i doveri specifici di diligenza, prudenza, perizia e qualità della prestazione che sono i principi legati all’esecuzione dell’incarico; poi vengono affrontati anche i principi di integrità, lealtà, chiarezza e correttezza, connessi al modo di essere e di porsi che il professionista assume nei confronti del committente, dei colleghi, dei collaborati e della collettività. È ribadito anche il principio dell’autonomia tecnica e intellettuale, così da non soccombere a nessun condizionamento esterno.
Obbligo formativo
Tra i doveri degli ingegneri c’è anche l’obbligo di curare la propria formazione professionale al fine di accrescere le proprie competenze e sviluppare nuove conoscenze. Lo scopo è il miglioramento e l’aggiornamento costante in modo da “garantire la qualità e l’efficienza della prestazione professionale, nel migliore interesse dell’utente e della collettività, per conseguire l’obiettivo dello sviluppo professionale”. Lo svolgimento corretto della formazione è un obbligo giuridico per gli ingegneri regolarmente iscritti all’albo.
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