È stato appena pubblicato dall’INPS un comunicato che riguarda tutti i beneficiari dell’assegno di inclusione e che merita un approfondimento. Come noto, i nuclei familiari beneficiari dell’Assegno di Inclusione (ADI) devono presentarsi al primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale (se hai qualche dubbio o se non ti sono chiare le procedure, chiedi assistenza a noi di Accademia Da Vinci)
Proroga del termine per le prime domande
Considerati i tempi iniziali per l’avvio delle istruttorie, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, ha stabilito che per le domande presentate fino al 29 febbraio 2024, il termine dei 120 giorni decorre dalla comunicazione dell’accettazione della domanda ai servizi sociali. Pertanto, dal 25 maggio 2024 sono iniziati a scadere i 120 giorni per la presentazione al primo appuntamento presso i servizi sociali. Dal mese successivo alla scadenza dei 120 giorni, cioè da giugno 2024, sono iniziate le sospensioni del beneficio economico per chi non si è presentato al primo appuntamento.
Nella piattaforma SIISL (Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa), accessibile nell’area riservata ai beneficiari, è disponibile un contatore dei 120 giorni. Inoltre, nel servizio “Assegno di Inclusione (ADI)” sul portale dell’INPS, viene indicato lo stato di sospensione della domanda con la causale: “Mancata presentazione al primo appuntamento presso i servizi sociali entro 120 giorni”.
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Come evitare la sospensione
Per evitare la sospensione dell’ADI (Assegno di inclusione), i beneficiari devono essere convocati o presentarsi al primo appuntamento entro i termini stabiliti. Dopo la registrazione dell’avvenuto incontro, l’erogazione della misura verrà ripristinata senza interruzioni. Anche dopo l’applicazione della sospensione, i beneficiari possono presentarsi ai servizi sociali per registrare il primo incontro, e l’erogazione riprenderà con il pagamento delle mensilità arretrate.
Successivamente al primo incontro, i beneficiari che non sono soggetti attivabili al lavoro devono presentarsi ogni 90 giorni presso i servizi sociali per aggiornare la loro posizione. In caso di mancata presentazione, il beneficio economico sarà sospeso.
Esclusi da questo obbligo sono i componenti del nucleo familiare di età pari o superiore a 60 anni, i disabili certificati ai fini ISEE, e le vittime di violenza di genere, a meno che non siano l’unico componente adulto in un nucleo con minorenni obbligati a frequentare la scuola. Questi ultimi devono sottoscrivere un Patto di Inclusione Sociale (PaIS) e aggiornare la loro posizione ogni 90 giorni.
I componenti del nucleo familiare soggetti all’obbligo di attivazione lavorativa devono presentarsi ogni 90 giorni ai Centri per l’Impiego o agli altri soggetti indicati, pena la sospensione del beneficio economico. Le sospensioni per mancata presentazione ai Centri per l’Impiego sono gestite come quelle per la mancata presentazione ai Servizi Sociali.
Se hai qualche dubbio o se non ti sono chiare le procedure sull’assegno di inclusione chiedi assistenza a noi di Accademia Da Vinci.