Back

Digitalizzazione, innovazione e competitività: la prima missione del PNRR

A seguito della Pandemia, l’Italia risulta essere tra i Paesi più colpiti d’Europa.
Dal punto di vista sanitario con 120.000 decessi registrati, siamo il Paese con maggior numero di perdita di vite umane nell’UE; e sul fronte economico, essendo un Paese già di per sé instabile, la crisi ha trovato terreno fertile per abbattersi senza troppa fatica. Le fasce più colpite sono state le più fragili, quindi giovani e donne. Parlando in termini statistici, ci troviamo ancora una volta ad essere nel primato per quanto riguarda il tasso di disoccupazione giovanile, la percentuale dei ragazzi tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano (NEET) ha il più alto tasso in Europa, e ancora , la percentuale delle donne lavoratrici risulta essere molto minore rispetto la media europea, tutto ciò è amplificato nel Mezzogiorno, dove il sistema produttivo è ormai rallentato se non del tutto fermo rispetto il resto nella nazione.

Molteplici sono le cause per le quali l’avvento della Pandemia abbia creato tanta difficoltà al nostro Paese, a cominciare dalla crisi sanitaria che ci ha costretti a vivere un lockdown generalizzato da marzo dello scorso anno, obbligando il tessuto imprenditoriale ad una chiusura forzata oltremodo scoraggiante ed economicamente insostenibile; ma dietro le difficoltà di una pandemia sono emerse tutte le criticità di un paese ormai arretrato e poco concorrenziale.
Una delle difficoltà maggiori è proprio l’andamento della produttività che risulta molto rallentato rispetto l’UE e la causa principale è l’arretratezza digitale.
L’Italia, rappresentata maggiormente da piccole e medie imprese, soffre la mancanza di strutture e di competenze adeguate, e tutto ciò impedisce di cogliere le opportunità che un mondo ormai spostato verso l’innovazione digitale, offre. A gravare ulteriormente sul tessuto produttivo italiano, è la lentezza dei processi burocratici che fanno da ostacolo a molte riforme strutturali necessarie.

Questo quadro potrebbe portare ad una sempre maggiore difficoltà per l’Italia, di allinearsi nel mercato mondiale.
L’Unione Europea per fronteggiare alla crisi post pandemia, ha sviluppato un programma di enorme portata che consente tramite investimenti e riforme di andare verso una trasformazione ecologica e digitale di tutto il tessuto europeo. Il NGEU (Next Generation EU) rappresenta per l’Italia una reale opportunità di intraprendere un percorso di innovazione ecologico-digitale del tessuto produttivo.
I punti cardine del NGEU sono due strumenti: l’RRF (dispositivo per la ripresa e la resilienza) e il REACT-EU (pacchetto per l’Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa).

L’RRF permette all’Italia di disporre di 122,6 miliardi di euro da utilizzare nell’arco di tempo che va dal 2021 al 2026, di cui il 40% destinate al Mezzogiorno.
Nello specifico questo dispositivo richiede agli Stati dell’Unione Europea di presentare il PNRR, Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, un pacchetto di investimenti e riforme articolato in 6 Missioni e 16 Componenti, definiti grazie ad una stretta cooperazioni e interlocuzione tenuta con la Commissione Europea.

Le sei Missioni:
• DIGITALIZZAZIONE-INNOVAZIONE-COMPETITIVITA’-CULTURA E TURISMO
• RIVOLUZIONE VERDE E TRANSIZIONE ECOLOGICA
• INFRASTRUTTURE PER UNA MOBILITA’ SOSTENIBILE
• ISTRUZIONE E RICERCA
• INCLUSIONE E COESIONE
• SALUTE

 

 

Piano transizione 4.0

La seconda componente della prima missione è “digitalizzazione, innovazione e competitività nel sistema produttivo”, misura tesa a rafforzare e aumentare la produttività e la competitività delle PMI. Tale componente, prevede un implemento di incentivazione fiscale attraverso il Piano Transizione 4.0, incentivi strutturati col fine di favorire la trasformazione digitale dei processi produttivi.
Il Piano Transizione 4.0 ingloba e potenzia un programma già esistente dal 2017 “Industria 4.0”, che consente di accedere al credito d’imposta fruendone in compensazione per tutto ciò che converge alla tecnologia 4.0; include i seguenti crediti d’imposta:
• credito d’imposta per investimenti in beni strumentali 4.0
• credito d’imposta per ricerca e sviluppo e innovazione
credito d’imposta formazione 4.0

 

Internalizzazione

Si prevedere di supportare l’internalizzazione delle PMI grazie ai servizi offerti dal Fondo dedicato e gestisti da SIMEST, ente erogatore di contributi e prestiti agevolati a imprese italiane operanti sui mercati esteri.
Le risorse convergeranno sull’innovazione e la sostenibilità, promuovendo la competitività delle PMI attraverso servizi mirati, quali l’erogazione di finanziamenti volti a favorire l’innovazione dei processi produttivi e a sostenere la transizione green; studi di fattibilità e servizi di consulenza ad hoc.
Un ulteriore sostegno sarà destinato alle filiere produttive, attraverso contributi e prestiti agevolati, tramite lo strumento dei Contratti di Sviluppo.
Tutte azioni, che non potranno non avere un feedback positivo per le imprese italiane.

 

Riforma sul Sistema della proprietà industriale

A completamento dei processi per la trasformazione digitale italiana, nel corso del 2021 sarà definita una riforma che avrà l’obiettivo di proteggere le idee e il processo produttivo italiano, garantendo così un vantaggio competitivo, in quanto innovatività di prodotto e qualità di produzione hanno da sempre contraddistinto il Made in Italy; inoltre, grazie ad una strategia pluriennale conferirà valore all’innovazione incentivando gli investimenti futuri.