L’importanza di questa figura professionale sempre più richiesta nei luoghi di lavoro
Il disability manager è un professionista che crea o coordina per le aziende progetti personalizzati per agevolare l’inserimento lavorativo dei dipendenti con disabilità. Si dedica ad accessibilità, politiche sociali, mobilità, digitalizzazione fruibile, svolge valutazioni su relazioni professionali e inclusività. Sui luoghi di lavoro, scuola o nella vita quotidiana, il suo ruolo è dunque quello di garantire il benessere fisico e mentale delle persone con disabilità.
Chi è il disability manager
La figura del disability manager è di derivazione anglosassone. In Italia è approdata nel 2009 con il “Libro Bianco su accessibilità e mobilità urbana”, a cura del Tavolo Tecnico istituito tra il Comune di Parma e il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Negli anni successivi si è avviato un percorso e nel Jobs Act del 2015 inizia il processo di rinnovamento per questa importante figura professionale.
Attualmente, l’obbligo di nominare la figura del disability manager è applicabile alle Pubbliche Amministrazioni con oltre 200 dipendenti. La Legge Delega in materia di disabilità del 2021 estende tale obbligo a tutti i datori di lavoro pubblici. Inoltre, la norma approfondisce il ruolo operativo del disability manager, che non si limita solo all’inserimento delle persone con disabilità, ma garantisce anche la piena partecipazione lavorativa e la valorizzazione dei talenti con disabilità.
Quali sono le sue competenze
Il ruolo del disability manager comprende diverse mansioni per garantire un ambiente di lavoro inclusivo per i dipendenti con disabilità. Dunque, agisce come referente all’interno dell’azienda per i lavoratori con disabilità, offrendo sostegno durante il processo di inserimento e affrontando eventuali problemi che possano sorgere sul luogo di lavoro. Si occupa di segnalare tempestivamente ai responsabili aziendali eventuali azioni che violino la Convenzione Internazionale sui Diritti delle Persone con Disabilità. Un altro aspetto fondamentale è la predisposizione di una segnaletica adeguata all’interno degli spazi di lavoro, che sia facilmente comprensibile per i lavoratori con disabilità sensoriali e psicofisiche. Il disability manager si assicura inoltre che le strutture aziendali siano accessibili e possano essere utilizzate senza ostacoli.
Per cui una delle responsabilità principali è il monitoraggio costante dell’ambiente lavorativo e delle caratteristiche individuali dei dipendenti con disabilità, al fine di prevenire eventuali problematiche che possano insorgere. Inoltre, si occupa della formazione dei responsabili della sicurezza e del dipartimento delle risorse umane, al fine di prevenire infortuni sul lavoro per le persone con disabilità.
Come diventare disability manager
È consigliabile avere una formazione nel campo delle risorse umane o della psicologia per intraprendere questa professione. Risulta fondamentale essere poliedrici e possedere competenze trasversali come empatia, ascolto attivo, gestionali e di problem solving. Attualmente non esiste un percorso di studi specifico per diventare disability manager, ma ci sono numerosi corsi post laurea disponibili. Tra cui il corso di Accademia Da Vinci che è tra quelli con il monte ore più alto del mercato. Inoltre, avere all’interno della propria azienda il disability manager permette di partecipare a diverse gare d’appalto per bandi pubblici dove è richiesta tale figura con criteri premiali.
Sebbene questa figura professionale sia principalmente presente nella Pubblica Amministrazione, il suo ruolo dunque può rivelarsi prezioso anche per le aziende del settore privato.
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