Come cambiano le regole, tutte le novità del nuovo percorso di abilitazione docenti
L’attesa è finita, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 224 il DPCM 60 CFU con il nuovo sistema di abilitazione per gli insegnanti. Definisce, infatti, i percorsi universitari di formazione iniziale e abilitazione dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, inclusi gli insegnanti tecnico-pratici. Con questa riforma del sistema scolastico è stato introdotto il sistema per l’abilitazione laurea e 60 CFU. Dunque, come più volte annunciato, i 24 CFU e i 30 CFU andranno in pensione. Nella fase transitoria, cioè fino al 31 dicembre 2024, gli aspiranti docenti che hanno conseguito 24 o 30 CFU entro il 31 ottobre 2022 possono accedere ai percorsi abilitanti per completare la formazione necessaria.
DPCM 60 CFU, percorsi abilitanti docenti
I percorsi abilitanti previsti dal DPCM 60 CFU sono rivolti a tutti i candidati che intendono insegnare nella scuola secondaria di primo e secondo grado, a prescindere dalla disciplina di insegnamento.
Innanzitutto, vanno ricordate due cose importanti in materia di concorsi per l’insegnamento:
secondo il DL 36 del 30/04/2022 superare il concorso non dà più accesso diretto all’abilitazione. In passato, superare il concorso per l’insegnamento dava automaticamente diritto all’abilitazione. Per ottenere l’abilitazione adesso, invece, è necessario frequentare un percorso formativo abilitante, questo percorso è organizzato dall’università e dura un anno;
dal 2025, per accedere ai concorsi sarà necessario avere l’abilitazione oppure aver svolto almeno tre anni di servizio in scuole statali o paritarie, di cui almeno uno nella classe di concorso d’interesse, nei cinque anni precedenti al bando.
Per poter frequentare i corsi abilitanti dei 60 CFU è necessario possedere un titolo di studio idoneo per la classe di concorso. Cioè una laurea magistrale o specialistica in uno dei settori disciplinari richiesti per la classe di concorso d’interesse, oppure un diploma tecnico/professionale per ITP.
Sono previste, fino al 31 dicembre 2024, tre tipologie diverse di percorsi abilitanti:
corso da 60 CFU/CFA per l’abilitazione di una disciplina specifica. Deve comprendere 10 CFU in area pedagogica e un tirocinio di almeno 20 CFU;
corso da 30 CFU/CFA rivolto a
– docenti che hanno maturato tre anni di servizio,
– docenti abilitati per un altro grado o specializzati sul sostegno, in modo da conseguire competenze aggiuntive,
– aspiranti docenti che vogliono fare il concorso nel 2024, ma non hanno ancora i requisiti,
– neolaureati e aspiranti in possesso del titolo di accesso che hanno conseguito almeno 30 CFU o 24 CFU entro il 31 ottobre 2022;
corso da 36 CFU/CFA per i vincitori di concorsi della fase transitoria (fino a fine 2024) che sono in possesso dei 24 CFU.
DPCM 60 CFU, struttura dei percorsi abilitanti
I percorsi abilitanti sono articolati in due fasi:
una fase di formazione generale, che prevede l’acquisizione di 30 CFU su contenuti disciplinari, pedagogico-didattici e di orientamento al lavoro;
una fase di formazione specifica, che prevede l’acquisizione di 30 CFU sulla disciplina di insegnamento.
Hanno l’obiettivo di fornire ai candidati le competenze necessarie per svolgere la professione docente, in particolare competenze:
disciplinari;
pedagogico-didattiche;
metodologiche e didattiche per l’uso delle tecnologie digitali;
organizzative e relazionali.
I crediti, invece, sono suddivisi in:
20 CFU di tirocinio, di cui 15 tirocinio diretto e 5 indiretto;
16 CFU in metodologie e didattica della disciplina;
10 CFU in discipline di area pedagogica;
4 CFU in discipline psico-socio-antropologiche;
3 CFU in discipline di area linguistico digitale;
3 CFU in formazione inclusiva di persone con BES;
2 CFU in legislazione scolastica;
2 CFU in modelli di mediazione didattica.
La prova finale del percorso universitario prevede due parti, una prova scritta e una orale con una lezione simulata.
DPCM 60 CFU, aspetti dei percorsi abilitanti
Il DPCM 60 CFU stabilisce anche altri aspetti dei percorsi abilitanti:
i contenuti e la strutturazione dell’offerta formativa, i percorsi abilitanti devono includere insegnamenti teorici e pratici, per sviluppare le competenze necessarie all’insegnamento. Gli insegnamenti teorici devono riguardare le discipline di interesse, la pedagogia, la didattica e la psicologia dell’educazione. Gli insegnamenti pratici devono riguardare la didattica laboratoriale, la formazione sul campo e l’esperienza di tirocinio;
i requisiti dei centri multidisciplinari così da coprire tutte le discipline di interesse. I centri abilitanti devono essere accreditati dal Ministero dell’Istruzione e devono offrire un’offerta formativa di qualità;
le modalità organizzative, i percorsi abilitanti, infatti, possono essere svolti sia in presenza sia a distanza;
i costi massimi di iscrizione ai percorsi abilitanti che sono fissati a 2.500 euro. Per gli esami finali è previsto un costo massimo di 150 euro;
i criteri e le modalità di svolgimento della prova finale, la prova finale è composta da una prova scritta e una lezione simulata.
L’ANVUR, Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca, definisce i percorsi di contenuto, le procedure di monitoraggio sul livello qualitativo della formazione e la valutazione finale degli aspiranti docenti.
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