L’abbandono degli studi è una criticità che aleggia da sempre in Italia. La percentuale di giovani nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni che abbandonano precocemente l’istruzione e la formazione è stata del 13,5 %. E parliamo di numeri peraltro relativi allo scoppio della pandemia, a cui si dovrebbero aggiungere quelli sulla non trascurabile dispersione implicita. E con 543mila giovani che nel 2020 hanno lasciato la scuola dopo la licenza media, l’Italia è al terzo posto nell’ Ue per tasso di dispersione scolastica. Le piccole e medie imprese, faticano a reperire figure professionali di elevata specializzazione.
400mila posizioni lavorative inevase
Nei prossimi anni, con l’avvento della cosiddetta “rivoluzione digitale”, queste criticità rischiano di assumere dimensioni ancor più preoccupanti. Secondo Unioncamere, invece, di tutte le assunzioni previste dalle imprese nel post pandemia, quasi il 31% delle professionalità richieste sarà difficilmente reperibile. La dispersione scolastica in Italia è otto volte superiore ai cosiddetti “cervelli in fuga” che, con un titolo di studio medio-alto, si sono trasferiti all’estero per ragioni di lavoro. Ragazzi che nella stragrande maggioranza dei casi hanno deciso di lasciare definitivamente il percorso di studi dopo aver conseguito solo la licenza media. Una piaga sociale che non può essere associata al Covid: un problema che sta contribuendo a mettere in difficoltà tantissime aziende.
L’importanza dell’offerta formativa
Le cause che determinano la “fuga” dai banchi di scuola sono principalmente culturali, sociali ed economiche: i ragazzi che provengono da ambienti socialmente svantaggiati e da famiglie con un basso livello di istruzione hanno maggiori probabilità di abbandonare la scuola prima di aver completato il percorso di studi che li porta a conseguire almeno il diploma di maturità. Va altresì segnalato che, talvolta, l’abbandono scolastico può essere causato da una insoddisfazione per l’offerta formativa disponibile.
Proprio per questo motivo il Ministero dell’Istruzione negli ultimi mesi ha messo in campo una serie di misure per favorire il potenziamento dell’apprendimento e, contestualmente, ampliare l’offerta formativa delle scuole, garantendo maggiori opportunità a ragazze e ragazzi su tutto il territorio nazionale. Da ottobre ad oggi sono stati pubblicati decine di avvisi, per un totale di 12 milioni, rivolti alle istituzioni scolastiche per attivare progetti e iniziative legati al Piano ‘RiGenerazione scuola’ per la diffusione della cultura della sostenibilità, fare orientamento, aumentare l’offerta di attività motorie e molto altro.
Accademia Da Vinci sostiene ProjectLife Calabria nel progetto per contrastare la dispersione scolastica
Il percorso formativo di Istruzione e Formazione Professionale si inserisce nella strategia della Regione Calabria, volta alla riduzione e prevenzione dell’abbandono scolastico, delineata nel Piano di azione regionale per la valorizzazione e lo sviluppo del sistema di Istruzione e formazione professionale (DGR 427 del 10/11/20216). In coerenza con i fabbisogni del territorio calabrese il profilo professionale scelto è quello di Operatore della ristorazione indirizzo Allestimento sala e somministrazione piatti e bevande.
Le statistiche rilevate nell’ultimo rapporto Excelsior relativo alla Regione Calabria, hanno evidenziato come il settore che ha registrato maggiori entrate è quello legato ai servizi di alloggio e ristorazione e ai servizi turistici, mentre la professione più richiesta è quella di addetto nelle attività di ristorazione (cfr. Rapporto Excelsior). In concerto con le modalità stabilite dal D.M. 12/10/2015 Art.5, l’organizzazione didattica dei percorsi di formazione in apprendistato sarà articolata in periodi di formazione interna ed esterna; La formazione interna ed esterna va ad integrarsi al fine di garantire il raggiungimento dei risultati di apprendimento prefissati. Quella dell’Operatore della ristorazione, tra l’altro, e una figura professionale in grado di favorire un tipo di turismo destagionalizzato attraverso il raccordo della filiera produttiva tipica (olivicoltura, vitivinicoltura, verdure, erbe aromatiche, apicoltura, latte e derivati) con la creazione di opportunità ed esperienze volte alla valorizzazione dalle caratteristiche del territorio.
La figura professionale in questione opera sia sul versante della produzione, dell’organizzazione e dell’erogazione dei servizi sia su quello della valorizzazione delle risorse e della cultura del territorio rispondendo, in particolare, alle esigenze e ai bisogni emergenti in materia di turismo e valorizzazione del territorio.
Requisiti e percorso formativo
Il percorso formativo, finalizzato all’acquisizione di una qualifica professionale, è rivolto a soggetti che – alla data di stipula della convenzione tra l’Ente di formazione aggiudicatario e la Regione – non abbiano compiuto i sedici anni di età. Nell’ambito dei posti resi disponibili, sono ammessi anche soggetti di età superiore al sedicesimo anno, purché rientranti nel “diritto-dovere all’istruzione e alla formazione”.
I destinatari dei percorsi triennali pertanto non devono aver compiuto i 18 anni di età al momento della comunicazione alla Regione dell’avvio delle attività formative. Sono ammissibili anche coloro che hanno un’età compresa tra i 18 anni (compiuti) ed i 25 anni (non compiuti al momento dell’iscrizione al percorso formativo) che hanno terminato il primo ciclo di istruzione e che non sono in possesso di diploma di istruzione secondaria superiore o qualifica professionale triennale, purché il percorso formativo venga attivato – anche in itinere – attraverso il contratto di apprendistato finalizzato al conseguimento della qualifica professionale. In caso di minori stranieri e/o minori stranieri non accompagnati, presenti sul territorio italiano, gli stessi – a qualsiasi titolo – sono soggetti all’obbligo di istruzione.
Per saperne di più basta contattare ProjectLife Calabria chiamando lo 0984 28936.