Avrò diritto ai nuovi strumenti per lavoro e formazione?
Il Governo ha apportato una serie di modifiche al Reddito di cittadinanza, introducendo nuovi strumenti per lavoro e politiche attive che tra settembre e gennaio ne prenderanno il posto:
- l’Assegno di inclusione
- il Supporto per formazione e lavoro.
Una prima distinzione introdotta dal Decreto Lavoro è tra cittadini occupabili e non occupabili al lavoro. I cittadini occupabili riceveranno percorsi formativi e sostegno all’inserimento lavorativo, mentre i non occupabili, cioè minori, anziani e disabili, riceveranno un adeguato sostegno economico. L’obiettivo è offrire un aiuto finanziario a chi non può lavorare, mentre fornire opportunità formative e di lavoro a chi è in grado di farlo.
Quali sono le differenze tra le due misure e chi ne avrà diritto?
Assegno di inclusione e Supporto per formazione e lavoro: il confronto
Come funziona L’ASSEGNO DI INCLUSIONE?
A partire da gennaio 2024, terminato il Reddito di Cittadinanza, subentrerà il nuovo Assegno di inclusione.
È rivolto ai cittadini:
con ISEE non superiore a 9.360 euro;
reddito familiare inferiore a 6.000 euro annui, moltiplicato per il corrispondente parametro della scala di equivalenza;
residenti in Italia da almeno cinque anni;
nel cui nucleo familiare è compresa una persona con disabilità, un minorenne oppure di età superiore a 60 anni.
Sono poi previste restrizioni su patrimonio mobiliare, immobiliare e beni durevoli in possesso dei componenti del nucleo familiare.
Come funziona il SUPPORTO PER FORMAZIONE E OCCUPAZIONE?
Da settembre sarà attivo il nuovo strumento chiamato Supporto per formazione e occupazione.
È rivolto ai cittadini:
di età compresa tra i 18 e i 59 anni;
con ISEE familiare pari o inferiore a 6.000 euro annui;
abili al lavoro in condizioni di povertà assoluta che non hanno i requisiti per l’Assegno di inclusione.
Quali sono i primi passi?
Per ottenere l’Assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro, i cittadini devono firmare un patto di attivazione digitale e autorizzare la trasmissione dei dati ai centri per l’impiego, agenzie per il lavoro ed enti autorizzati all’intermediazione come Accademia Da Vinci.
Per mantenere i benefici?
Entro 120 giorni dall’attivazione del patto di attivazione digitale bisogna adempiere agli obblighi di presentazione ai servizi sociali per la sottoscrizione di patti di inclusione sociale.
Periodicamente, ogni 90 giorni, bisogna aggiornare la propria situazione al Patronato e confermare la partecipazione a corsi di formazione o attività lavorative.
Inoltre, si devono accettare offerte di lavoro conformi alle nuove condizioni che non possono essere rifiutate.
Assegno di inclusione e Supporto per formazione e lavoro possono decadere?
Sì. In caso di annullamento va restituita tutta la somma indebitamente percepita.
È prevista la revoca per:
mancata sottoscrizione dei patti di inclusione e servizio personalizzato,
non partecipazione alle iniziative formative,
mancata comunicazione di reddito o attività lavorativa,
variazioni di condizioni o requisiti,
omissione di presentazione della Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU)
accertamento di comunicazioni false o omissioni riguardanti reddito, patrimonio o composizione del nucleo familiare.
Accademia Da Vinci, in qualità di ente di formazione e agenzia per il lavoro potrà supportare tutti i beneficiari di Assegno di inclusione e Supporto per formazione e lavoro. Richiedi il supporto gratuito di un consulente via WhatsApp o scrivendo una mail a orientamento@davinciformazione.com